Il matrimonio gay è realtà anche in Australia

Il matrimonio gay è realtà anche in Australia

Ci sono parole che non dovrebbero nemmeno esistere, perchè generano una frattura, una discriminazione, nel momento stesso in cui vengono pronunciate.

Eppure, in una società come questa, nonostante si viva un periodo storico decisamente moderno, si deve ancora parlare di “matrimoni gay” e di “matrimoni etero” e non si può parlare, ancora perlomeno, di matrimoni e basta.

Questo, certamente, a causa di antichi e ancestrali retaggi culturali, legati soprattutto alla religione, che hanno sempre demonizzato e mal etichettato unioni tra persone dello stesso sesso, non senza chiudere un occhio, in qualche caso, su unioni eterosessuali tremende, che includevano matrimoni forzati, pre-organizzati, uomini violenti o moltissimi altri scenari assolutamente negativi e gravissimi.

Fortunatamente, sono tanti i passi in avanti che si stanno facendo in questo senso: l’antica tradizione di scegliere i compagni per le proprie figlie è ormai superata, perlomeno in Occidente (ma ci sono molte realtà di piccoli centri e paesini dove accade ancora, più o meno velatamente) e sono tantissimi i Paesi che stanno dimostrando una nuova apertura verso le unioni tra persone dello stesso sesso. Uno di questi è l’Australia.

Il sondaggio

Nonostante, per il momento, si tratti “solo” di un risultato positivo ottenuto tramite referendum, l’Australia sta già festeggiando i risultati, sicura che la promessa fatta di passare alla legalizzazione verrà mantenuta entro Natale, come riferito primo ministro Malcolm Turnbull. Dopo la lettura dei risultati, infatti, che hanno deciso per il “sì” quasi all’unanimità (il 61,6% per un’adesione del 79,5%), ha riferito: “ll verdetto è inequivocabile e praticamente unanime. Gli australiani hanno votato sì per l’equità, per l’impegno e per l’amore. Ora spetta a noi fare il lavoro che ci hanno chiesto di fare“.

Uno scenario che si spera generi echi anche in altre realtà, come la nostra, dove l’uguaglianza e i pari diritti sono, in questo tipo di contesto, ancora lontani mille miglia; pensiero comune riguarda il fatto che sia decisiva la presenza, nel nostro Paese, del Vaticano.

Eppure in Australia la situazione non era, poi, così “moderna” da tanto tempo: avere rapporti sessuali omosessuali, lì, è legale solo dal 1994 ed  il matrimonio tra persone dello stesso sesso è proibito dal 2004, quando il primo ministro John Howard fece modificare l’Australian marriage act del 1961, specificando che il matrimonio è “l’unione di un uomo e una donna con l’esclusione di tutti gli altri“.

C’è da tenere presente che, se una legislazione non prenderà mai in considerazione la cosa, per molte coppie omosessuali diventerà un problema poter assistere il proprio partner in ospedale, ad esempio, adottare il figlio dell’altro o un figlio insieme, prendere possesso, addirittura, di un’eredità, a fronte di altri parenti consanguinei. Senza contare che vengono messi in secondo piano il libero arbitrio, i desideri ed i sentimenti di un numero enorme di persone, di concittadini e connazionali.

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Simona Vitagliano
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