Il fascino dello smoking: classe senza tempo per lo sposo

Elegante, ricco di stile, personalizzabile e persino sexy: lo smoking rappresenta la scelta d’outfit perfetta per lo sposo (e non solo), a metà strada tra l’imponenza del frac e l’accezione casual del cosiddetto “vestito spezzato”.

Si ritrova ad essere scelto anche dai più giovani e sbarazzini, perché offre tantissimi spunti, in quanto a tonalità ed accessori, per essere sagomato “a forma” della propria personalità e, per questo motivo, il suo ruolo all’interno della società, a livello globale, è praticamente inestinguibile, eterno, senza tempo.

La storia

Il termine “smoking” deriva dalla contrazione di “smoking jacket” che, qualche secolo fa, rappresentava una veste da camera (oggi la definiremmo, forse, vestaglia, ma di taglio elegante) che aveva il compito di preservare gli abiti dall’odore del tabacco per gli uomini che frequentavano le stanze per fumatori.

In effetti, secondo le fonti ufficiali, fino al 1880 è stato il più elegante frac ad essere considerato l’unico abito formale maschile da sera (con tanto di immancabile marsina a coda di rondine ed il classico farfallino bianco).

Sarebbe stato solo nel 1865 che lo smoking avrebbe visto la luce, grazie ad una commissione fatta dal Principe di Galles, futuro Re Edoardo VII, al suo sarto: si trattava di una giacca da sera corta e blu da destinare alle serate più informali che si tenevano nella tenuta di campagna di Sandringham.

Paese che vai, nome che trovi

Una piccola curiosità riguarda il fatto che non tutto il mondo appella questo vestito nella stessa maniera: in Inghilterra, ad esempio, lo stesso abito è chiamato Dinner Jacket, mentre negli USA Tuxedo (il nome deriva da un club del New Jersey dove avvenne la prima apparizione, molto probabilmente per emulazione della moda scoppiata oltreoceano).

Come indossarlo

Il matrimonio, si sa, è un giorno importante dove tutti gli occhi sono puntati sulla sposa, sul suo abito e sulla sua acconciatura… ma la verità è che il vestito giusto può fare la differenza anche per un uomo!
Quali sono, quindi, gli elementi da considerare per lo smoking perfetto?

  • Colore: tassativamente soltanto nero, blu, avorio o bianco (per i matrimoni serali, meglio quelli scuri);
  • Giacca: monopetto e con un solo bottone;
  • Camicia: bianca e con il colletto apposito per il papillon, che va scelto soltanto nero;
  • Gilet/Panciotto/Fascia: facoltativo, ma opzionabile, anche in una tonalità che faccia contrasto con il resto (anche se gli amanti dello stile classico vogliono un nero obbligatorio);
  • Scarpe: stringate, opache o lucide;
  • Pantaloni: accoppiabili con bretelle.

E per gli accessori?

Partiamo dalle calze: nere, lisce, sottili e lunghe al ginocchio (in seta, filo di Scozia etc).

Per chi ha l’ossessione dei dettagli, poi, nel taschino della giacca si può piegare un fazzoletto di lino bianco o di seta colorata, anche a piccoli motivi, ma di intenzione sempre semplice e delicata, o un fiore.

Infine, per un tocco finale di stile, l’orologio, se c’è, deve essere poco vistoso, con cinturino nero e metalli in tono con i gemelli della camicia, e, nelle stagioni fredde, si può pensare a guanti (in camoscio, con cuciture quasi invisibili), soprabito da sera e, volendo, anche ad una sciarpa elegante, in bianco.

Meglio assenza di cappello ma, nel caso, prediligere solo una lobbia con orlo rialzato.

Insomma, con i consigli giusti anche lo sposo riuscirà a catalizzare l’attenzione, facendo coppia perfetta con la sua futura signora!

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Simona Vitagliano
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